Condomini morosi? Ecco la soluzione: la "morsa" avvocato/amministratore.

30.09.2013 14:37

Da anni non pagavano le spese per l'acqua calda e per il riscaldamento. Il debito complessivo aveva superato i 40mila euro. Come fare per ripianare i debiti contratti? In tempi di crisi economica saldare le rate condominiali diventa sempre più difficile. Nonostante i reiterati solleciti, avanzati dall'amministratore, i debiti aumentavano sempre di più. Cosa fare? Alla azienda che forniva il servizio di riscaldamento, non è rimasta altra strada: rivolgersi, con ricorso urgente al giudice civile, per ottenere un'ordinanza che autorizzava all'amministratore ad accedere alle proprietà dei condomini morosi per disattivare le loro utenze. I casi sono destinati ad aumentare causa inverno molto rigido, ma in questi casi sovviene l'articolo 63 delle disposizioni di attuazione del codice civile che disciplina la riscossione dei contributi dai singoli condomini inserendo, con l'intervento di riforma, una serie di novità rispetto alla normativa vigente. L'ordinanza del Tribunale di Padova ed il relativo commento, che si legge in allegato, analizza dettagliatamente la procedura che è stata seguita e rappresenta un utile “vademecum” per tutti gli amministratori alle prese dei condomini morosi. LA GESTIONE DELLA MOROSITÀ E L'ESCLUSIONE DEL CONDOMINO MOROSO DALL'UTILIZZAZIONE DEI BENI E SERVIZI COMUNI ALLA LUCE DELLA RIFORMA DEL DIRITTO CONDOMINIALE Il modus operandi utilizzato Causa mancato pagamento delle spese per l'acqua calda e il riscaldamento centralizzato, il debito di alcuni condomini aveva superato con gli anni la cifra dei 40 mila euro. Dopo reiterati solleciti l'azienda che gestiva la fornitura del gas ha deciso di rivolgersi con ricorso urgente al giudice civile per ottenere un'ordinanza che autorizzava l'amministratore ad accedere alle proprietà dei condomini morosi al fine di disattivare le loro utenze mediante la chiusura delle valvole del gas collegata al boiler e sigillando i tubi dei termosifoni. Il giudice padovano ha accolto la richiesta, votata dalla maggioranza degli inquilini, del condominio. Ma vi è di più: l'amministratore potrà farsi scortare dalla forza pubblica il giorno in cui si dovrà procedere alla sigillatura dei tubi. Ovviamente che ha chi ha provveduto, nelle more, a sanare il debito, non subirà alcuna sanzione, mentre per i morosi che hanno sempre respinto al mittente tutte le raccomandate e non si sono nemmeno costituiti in giudizio non rimarrà altra scelta: rimanere al freddo. (Continua…)

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